Quando si parla di censura non di può che relazionarla all’omertà mafiosa o politica sempre esistita nel bel paese italiano.
Silenziare voci di Falcone e Borsellino e di coloro che hanno con coraggio combattuto un sistema di corruzione atavico perdendo la vita, è un oltraggio alla loro memoria ma una vergogna storica degli italiani, soprattutto di chi non ha resistito al denaro per azzittire la propria coscienza.
Qui riproponiamo una delle tante interviste scomode del magistrato Borsellino, volutamente insabbiate e quindi non accessibili al pubblico di allora e solo di recente apparse nei social per combattere il muro di omerta’ e complicita’ di un giornalismo asservito.
Con la speranza che possa ispirare i giornalisti coraggiosi a voler combattere a favore di una informazione magari scomoda ma vera e onesta.
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